La gallina razza Polverara
La storia
Fin dal 1400 si hanno testimonianze della presenza di questa preziosa razza avicola, celebrata da poeti e scrittori e raffigurata in quadri ed opere conservati addirittura nei Musei Vaticani.
Tra le tante ipotesi sulle origini, quella più curiosa risale al XIV secolo, quando l’astronomo e filosofo Giovanni Dondi dall’Orologio, avrebbe portato con sé, di ritorno da un viaggio in Polonia, dei meravigliosi polli ciuffati. Dalla tenuta padovana dei Dondi i pennuti si ambientarono anche al circostante territorio padovano, accoppiandosi con i polli allevati nei villaggi vicini, producendo così nuovi incroci e fra questi probabilmente anche la gallina di Polverara. Tale teoria non ha finora, però, trovato conferme storiche. Pare invece più plausibile l'ipotesi secondo cui gli avicoli sarebbero giunti nella zona sotto forma di viatico vivente dei pellegrini dell'est europeo, che, diretti verso i luoghi sacri della cristianità in Italia, si fermavano nei monasteri della regione, come quello di Santa Maria della Riviera a Polverara.
La gallina, grazie alla sua bellezza, alle dimensioni e alla prelibatezza delle sue carni divenne merce preziosa per i Veneziani, specialmente nel periodo della Serenissima.
Nel corso dei secoli l’avicolo conobbe alterne fortune, entrando in crisi nella prima metà del 1900 anche a causa dei due conflitti mondiali, tanto che a stento si riuscì a salvarla. La perdita di molti allevamenti amatoriali e l'ibridazione con polli di tipo meramente commerciale portò quasi all’estinzione della razza.
Un attento e paziente lavoro di recupero e salvaguardia a cura di amatori ed appassionati e l’interessamento del Comune di Polverara, ne hanno permesso a partire dagli anni 2000 il ripopolamento e la valorizzazione.
- E' una gallina rustica, precoce e di facile acclimatamento.
- Produce eccellente carne morata, cioè scura.
- Di questa razza, da sempre conosciuta come "Schiata" o "S-ciata" di Polverara, esistono due varietà, quella bianca con riflessi giallognoli e becco giallo roseo e quella nera lucente, entrambe senza cresta e senza barbuglio. Hanno tarsi verde salice nella bianca, e tendenti al colore piombo nella nera.
- L'ossatura è leggera e il suo peso non supera i 3-4 kg ma la carne, leggermente più scura delle altre, è delicata e saporita.
- La gallina "Razza Polverara" depone circa 150 uova l'anno.
- Nel gallo l'aspetto generale evidenzia un portamento elegante, un'andatura vivace ed altezzosa, mentre la femmina manifesta un carattere più calmo.
- Al posto della cresta spuntano due cornetti carnosi ben visibili nel gallo, un po' schiacciati e uniti alla base, a differenza della gallina padovana che ne è priva.
- Entrambi portano sul capo un caratteristico e fiero ciuffetto ritto sulla testa e sporgente in avanti, ad elmo nel gallo e a spazzola nella gallina, ma che comunque non copre gli occhi.
- La barba o gorgiera è ridotta e i bargigli sfoggiano un roseo brillante.
- L'alta coscia e le zampe color ardesia.
- L'allevamento è a carattere familiare, con il pollame allevato all'aperto, perché, notoriamente, è un animale che male si adatta a vivere in spazi angusti.


Riferimenti bibliotegrafici
- Atti Biblioteca comunale di Piove di Sacco
- Ricerca Pro Loco 1992, Antonio Bertin
- Atti Professor Carlo Lodovico Fracanzani
- Documentazione fornita dal Sig. Francesco Pianta, allevatore
- Atti Biblioteca Ispettorato Agricoltura Venezia
Un particolare ringraziamento al Biologo Andrea Mangoni, webmaster del sito: http://www.oryctes.com/gallinapolverara.html, per le informazioni forniteci riguardo alla gallina di Polverara. Comune di Polverara